Nell’ambito della medicina biodinamica i fenomeni di tipo elettromagnetico hanno grande importanza. Infatti nella realtà fisica e quindi anche in quella biologica, se da una parte si ha la materia, misurabile e tangibile (atomi, molecole, organi, farmaci, e così via), dall’altra si ha l’aspetto dualistico della stessa, ovvero il suo spettro oscillatorio elettromagnetico. L’aspetto dualistico della materia è una legge naturale fondamento della fisica: il carattere della luce può essere considerato sia come particella che come onda. Ogni sostanza ha un suo spettro elettromagnetico dipendente dall’insieme delle oscillazioni che la costituiscono, ogni sostanza interagisce con le onde elettromagnetiche sia in modo aspecifico (ad esempio mediante trasferimento di energia termica), sia in modo specifico (interazioni basate sulla risonanza in particolari "finestre" di frequenza).

L’insieme delle frequenze oscillatorie di sostanze varie, enzimi, membrane cellulari, acidi nucleici (molto ricchi di strutture di risonanza quali sono i legami-idrogeno tra i nucleotidi), fenomeni bioelettrici ritmici generati dall’attività elettrica coerente di gruppi di cellule, costituiscono gerarchie sempre più complesse di segnali elettromagnetici di varia frequenza che percorrono l’essere vivente e rappresentano una fondamentale rete di informazioni controllanti il metabolismo cellulare e organico (omeostasi elettromagnetica). Di conseguenza, la possibilità di registrare queste informazioni e di utilizzare questa via per influenzare in modo mirato quelli che appaiono dei disordini globali o settoriali è una prospettiva di primaria importanza per la medicina biodinamica.

In questo capitolo si affronteranno le basi fisiche e biologiche dell’effetto dei campi elettromagnetici sulle strutture dell’essere vivente, nonché le principali ipotesi sulla biofisica dell’acqua, che hanno rilevanza per l’interpretazione di fenomeni legati alla comunicazione biologica. Nell’ultima parte del testo si illustreranno le principali metodiche diagnostiche elettrodinamiche e quindi si farà cenno alle prospettive terapeutiche che sfruttano questa via per la regolazione dell’omeodinamica perturbata.

Lo studio degli effetti di campi elettromagnetici sull’organismo sta assumendo negli ultimi anni sempre maggiore importanza e dignità scientifica, mentre nel contempo sta diminuendo quell’alone di mistero che ha favorito lo sfruttamento di tali fenomeni da parte di ciarlatani. Le principali ragioni di un rinnovato interesse per le interazioni tra campi elettromagnetici e sistemi viventi sono riconducibili a tre ordini di fattori:

a)   si sono andate accumulando prove dell’efficacia di campi magnetici pulsati di bassissima frequenza (extreme-low-frequency, ELF) nella terapia, soprattutto in campo ortopedico;

b)   dal punto di vista della salute pubblica, vi è un’aumentata consapevolezza dei rischi connessi allo sviluppo tecnologico e quindi anche all’esposizione a campi elettromagnetici generati per esempio da linee elettriche ad alto voltaggio, video terminali, apparecchiature diagnostiche, elettrodomestici, ecc.;

c)   l’argomento viene sempre più affrontato sul piano sperimentale con studi su modelli cellulari e molecolari, così che cominciano ad emergere alcune possibili spiegazioni degli effetti biologici di campi magnetici di bassa energia.

Questi argomenti sono qui di seguito brevemente illustrati, come contributo ad una migliore comprensione dell’emergente paradigma biofisico in medicina e quindi della possibile relazione tra fenomeni elettromagnetici e diagnostica elettrodinamica.

Da questo punto di vista, le interazioni elettromagnetiche sono tipicamente a lungo raggio e quindi sono forme di "connessione informazionale" che, una volta registrate a livello cutaneo e decodificate, forniscono informazioni sulle dinamiche globali di organi e dell’intero organismo. Vanno quindi guardate con attenzione quelle nuove strumentazioni di diagnostica funzionale biodinamica, di cui si parlerà nell’ultima parte di questo testo, che paiono offrire la possibilità di cogliere informazioni sulla dinamica dell’organismo nel suo insieme e nella sua relazione col mondo esterno (dopo contatto dell’organismo con sostanze-test).

Anche in questo caso è opportuno sottolineare che la trattazione non ha la pretesa della sistematicità, bensì costituisce un tentativo di mettere a confronto, in una prospettiva sintetica, molte diverse problematiche altrimenti ritenute dominio di settori specializzati oppure, dall’altra parte, di pratiche mediche considerate "alternative" in quanto basate su fenomeni poco chiari sul piano scientifico.

Allo scopo di rendere più facilmente comprensibili i concetti fondamentali usati in bioelettromagnetismo e le evidenze sperimentali in seguito riportate, è opportuno far breve riferimento alla terminologia ed alle unità di misura utilizzate.